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Berretti e miti sui pedali – Montappone (FM) – dal 24 luglio al 27 settembre 2009

evento MontapponeNell’anno in cui il Giro d’Italia festeggia i suoi 100 anni, nei giorni in cui il Tour de France darà il colpo di gamba finale verso le sue ultimissime tappe, Montappone (FM) celebra questo grande sport che continua a entusiasmare generazioni di appassionati con un omaggio espositivo.

Nell’ambito de “La Festa del cappello di paglia” che sta per aprirsi a fine mese, dal 24 al 26 luglio, il 24 luglio alle 18 sarà infatti inaugurata una bellissima e rara mostra tematica dedicata al ciclismo: “Berretti e miti sui pedali”. La mostra allestita nella Confraternita nel Borgo Antico, è realizzata con il patrocinio del Comune di Cittiglio (VA), con la collaborazione del museo Alfredo Binda della stessa Cittiglio, del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (AL) e il contributo degli appassionati “Amici della bici” capitanati da Gino Bolletta di Jesi.

Una raccolta di copricapi speciali nella loro semplicità che faranno venire i brividi agli appassionati, perché raccontano le imprese di chi li ha indossati, di campioni come Alfredo Binda, Coppi, Bartali, Gimondi, Canins, Fignon, Moser, Cipollini, Bugno, Fondriest, Casartelli, Nisse, Romingen, Algeri, Pantani e molti altri. Dopo il tributo ai cappelli storici dell’Arma dei Carabinieri e a quelli del Musée du Chapeau di Chazelles- sur-Lyon, “dedichiamo quest’anno lo spazio tematico ai berretti dei campioni del ciclismo che ci hanno fatto vivere emozioni esaltanti, che abbiamo visto o solo immaginato pedalare verso un traguardo che a volte abbiamo attraversato insieme a loro. Ogni berretto ha corso con il suo campione, ne porta le tracce di sudore speso nelle corse sulle strade del mondo, geografia della fatica e del coraggio, altimetrie dell’emozione” racconta l’art director della mostra e ideatore della Festa del cappello di Paglia, Giuliano De Minicis.

La mostra tematica, che resterà aperta a Montappone fino al 27 settembre, affianca come sempre l’attesissima mostra de “Il cappellaio pazzo” (dal 24 luglio all’8 dicembre), raccolta di pazzi copricapi frutto di fantasia e sapienza artigianale, vere e proprie opere d’arte uniche e originali, realizzate da maestri cappellai, artisti, designer, architetti, creativi di tutto il mondo. Fiore all’occhiello della manifestazione e rappresentativa dell’eccellenza marchigiana spesso invitata all’estero, quest’anno esposti ci sono nuovi pezzi inediti in arrivo da Inghilterra e Giappone.

Come ogni anno, durante la “Festa del cappello di paglia”, tutto il paese si impegna nel ripensarsi come una volta, con tutti quei piccoli preziosi dettagli che riportano il visitatore indietro nel tempo, nella vitale, quieta e instancabile atmosfera della lavorazione artigianale, tra i profumi della paglia e de “lo magnà de ‘na ‘ota”, tra musica e “jochi de ‘na ‘ota”, tra intrecci di tradizione artigianale e mercatino di anticipazioni moda dalle collezioni autunno-inverno 2009-10 da acquistare a prezzi concorrenziali, tra laboratori di decorazione e creatività con la paglia e antichi sapori da gustare davanti alla magnifica vista sui Sibillini.

Storie di uomini che hanno pedalato nella metafora della vita: in mostra i berretti indossati da alcuni fra i più grandi campioni del ciclismo nelle corse che li hanno resi celebri.

Dopo il tributo ai cappelli storici dell’Arma dei Carabinieri e a quelli del Musée du Chapeau di Chazelles- sur-Lyon, dedichiamo quest’anno lo spazio tematico ai berretti dei campioni del ciclismo che ci hanno fatto vivere emozioni esaltanti, che abbiamo visto o solo immaginato pedalare verso un traguardo che a volte abbiamo attraversato insieme a loro.

Ogni berretto ha corso con il suo campione, ne porta le tracce di sudore speso nelle corse sulle strade del mondo, geografia della fatica e del coraggio, altimetrie dell’emozione.

Sono copricapo speciali nella loro semplicità: stoffa da campioni, stoffa da uomini in corsa, una vita di sacrifici, una vita sui pedali.

Una mostra non facile da realizzare perché i berretti erano, negli anni prima che si cominciasse ad usare il caschetto, preda della foga dei tifosi, della distrazione, dell’esaltazione o disperazione di ogni arrivo. Si conserva una maglia, una bicicletta, una medaglia, ma il berrettino da corsa spesso si è perduto nel vento. Eppure su questi cappellini, fra le lettere stampate della pubblicità e le tracce del sudore, credo ci si possa leggere tutta la poesia del ciclismo, che ci si possano scorgere con chiarezza i valori che ci servono ad ogni chilometro della nostra vita. Sono i berretti che raccontano storie di uomini, corse ed epoche diverse, conservati da tanti appassionati, talvolta dagli stessi campioni o dai musei ad essi dedicati.

A tutti loro va il nostro ringraziamento per l’entusiasmo con cui hanno accolto l’idea di questa mostra offrendo la loro appassionata e generosa disponibilità.

Giuliano De Minicis (art director)

Informazioni: 0734.760426 (Comune di Montappone)

Scritto da Redazione

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