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Eugenio Finardi in Anima Blues – Monteprandone (AP) – 11 agosto 2009

Eugenio Finardi MonteprandoneMartedì 11 agosto (ore 21.30) alla Pineta di Monteprandone, chiude la rassegna Jazz e non solo Eugenio Finardi con il progetto blues Anima Blues creato, insieme al giovanissimo chitarrista romano Massimo Martellotta e a due vecchie volpi come Pippo Guarnera e Vince Vallicelli, un percorso nella storia ma soprattutto nei territori meno esplorati del genere. Ingresso libero.

Originalissimo già nell’inusuale formazione: Hammond, due chitarre e batteria, curatissimo nelle timbriche calde degli strumenti vintage, Anima Blues ha al suo centro la straordinaria voce ma soprattutto l’intensità di sentimento di un Finardi trasfigurato. Nell’ombra di un club si potrebbe quasi credere di stare assistendo alla performance di un Vecchio Maestro dal Delta del Mississippi tanto è autentico il suo trasporto nell’interpretare classici come “Soul of a Man” di Blind Willie Johnson o “Love in Vain” di Robert Johnson e sorprende non poco scoprire che “Holyland” e “Sweet Surrender” sono composizioni originali nate durante la progettazione del tour.

Particolare anche la scaletta che spazia dai classicissimi “Little Red Rooster” e “Spoonful” a “The House of the Risin’ Sun” e un omaggio ai Free con “Woman” passando per escursioni nel Second Line di New Orléans o in accenni di puro Soul!
Il tutto affrontato in maniera traversa e inusuale che rende nuovi anche i classici più esplorati come “Hoochie Coochie Man”. Novità che caratterizza anche le sonorità di Massimo Martellotta, chitarrista emozionante e ricco di fraseggi e tonalità sorprendenti mentre la ritmica è affidata al groove della batteria di Vince Vallicelli e alla solida “dancing left hand”, la mano sinistra con la quale Pippo Guarnera intreccia le sue danzanti linee di basso mentre la destra dialoga con i solisti.

Un concerto da non perdere assolutamente per i fan del Blues. I Fan del Finardi cantautore gradiranno anche la presenza di alcune perle dal suo repertorio, interpretate in blues, come “Diesel” e “La mia vita senza te”.

Eugenio Finardi in Anima Blues è l’ultimo appuntamento della rassegna musicale “Jazz…e non solo” organizzata dall’Amministrazione Comunale di Monteprandone con la direzione artistica della “Picenoeventi” di Ascoli Piceno.

Info: 073646496

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Biografie Artisti

Eugenio Finardi, cantautore milanese, figlio di madre statunitense (cantante lirica) e padre bergamasco (tecnico del suono), ha doppio passaporto italiano/americano. Dopo l’incisione di un disco di canzoni per bambini all’età di sei anni, “Gege” (così era conosciuto nell’ambiente musicale di quegli anni) inizia la carriera negli anni settanta come musicista rock, in gruppi quali i Tiger, Il Pacco e L’Enorme Maria dove ha modo di conoscere il giovane chitarrista italo-brasiliano Alberto Camerini.
Inizia poi a scrivere canzoni con testi in inglese, e nel 1973 la Numero Uno (casa discografica di proprietà tra gli altri di Mogol e Lucio Battisti) pubblica il suo primo 45 giri, con “Spacey stacey” e “Hard rock honey”, brani con sonorità vicine all’hard rock, cantati in inglese, di cui Finardi scrive le musiche (i testi sono della cantautrice californiana Marva Jan Marrow).
Decide quindi di passare all’italiano, con testi impegnati ed ideologici, e viene messo sotto contratto dalla Cramps di Gianni Sassi, che pubblica il suo primo album nel 1975: si intitola “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”, e contiene anche una cover rock della canzone folk “Saluteremo il signor padrone”.
Il successo arriva l’anno dopo con “Sugo” che porta in se due delle sue canzoni più famose “La radio” e “Musica Ribelle”.
Segue l’album “Diesel” 1977 considerato tra i suoi migliori, che contiene altri brani divenuti famosi come “Non è nel cuore”, “Diesel” e “Scimmia”, quest’ultima racconta drammaticamente la sua esperienza con la droga.
Dalla collaborazione con il gruppo “Crisalide” che vede tra i componenti Ernesto Vitolo alle tastiere e Stefano Cerri (figlio del più famoso chitarrista jazz Franco Cerri) al basso elettrico nasce l’album Blitz del ’78, che contiene tra gli altri i brani “Extraterrestre” e “Cuba”, nei testi si nota marcatamente il disagio dovuto al riflusso culturale nell’Italia di quegli anni.
Sempre con i Crisalide viene pubblicato “Roccando Rollando” del ’79, che si allontana dalle sonorità rock dei dischi precedenti, accostandosi anche al reggae in “Legalizzatela”, “15 Bambini” e alla ballad acustica in “La canzone dell’acqua”.
Nel 1981 esce l’album omonimo “Finardi” dove in alcune canzoni collabora con l’autore dei testi dei Pooh Valerio Negrini. In quest’album domina la canzone “Trappole”, di cui scriverà anche la versione in inglese. Scrive “Laura degli specchi” per Alice. Dopo un disco in lingua inglese “Secret Streets”, dove rivisita anche alcuni brani del disco precedente, nel 1983 è la volta di “Dal Blu” che contiene “Le ragazze di Osaka” e “Amore diverso”.
Seguono Vorrei svegliarti (Sanremo 1985), preludio dell’album “Colpi di fulmine”. Dolce Italia è del (1987), mentre nel (1989) il cantautore pubblica “Il vento di Elora” con la celebre “Wil Coyote” dove traccia in modo originale similitudini tra la vita reale e i personaggi dei cartoni animati.
Nel 1990 con “La forza dell’amore” rilegge in chiave moderna alcune sue canzoni, con la partecipazione di Ligabue, Ivano Fossati e Rossana Casale. Dopo “Millennio” del 1991 esce “Acustica” con il brano Katia (1993) e “Le donne di Atene” (traduzione firmata insieme ad Alberto Camerini della celebre canzone di Chico Buarque de Hollanda Mulheres De Atenas). Segue un periodo di minore ispirazione culminato con Amami Lara (Sanremo 1999). Questa canzone è ispirata al personaggio di Lara Croft, protagonista dei videogiochi della serie Tomb Raider.
Negli ultimi anni si è dedicato a vari progetti. Con Francesco Di Giacomo, cantante del Banco del Mutuo Soccorso, e Marco Poeta dedica un disco al “Fado”, la musica portoghese.
“Il silenzio e lo spirito” è del 2003 ed è un album d’indubbio fascino, registrato dal vivo e con canzoni accomunate dalle tematiche religioso-spirituali, come “Orleans” di David Crosby “Hallelujah” di Leonard Cohen e “Il ritorno di Giuseppe” di Fabrizio De André.
Il 2005 è l’anno di “Anima blues” e conferma il distacco di Finardi dall’attività cantautoriale. A seguirlo in questa avventura arriva Francesco Venuto dell’agenzia Raiser di Torino con il quale lavora tutt’ora.
Nel 2007 esce nei negozi la raccolta antologica Un uomo che ripercorre i diversi momenti della carriera finardiana: i primi tre cd offrono una serie di canzoni, presentate in ordine emotivo e non cronologico, scelte direttamente dall’autore, mentre il quarto è una compilation di inediti, provini e rarità. Le note di copertina sono curate da Fernanda Pivano.
Il 2008 è l’anno del debutto teatrale di Finardi. Al Teatro dei Filodrammatici di Milano va in scena la prima di Suono da cui viene estratto l’omonimo DVD prodotto da Gianni Salvioni, spettacolo in cui l’artista racconta attraverso monologhi e canzoni oltre trent’anni di carriera. Nello stesso anno esce Il cantante al microfono, disco di musica classica contemporanea per voce e sestetto. Assieme all’ensemble Sentieri selvaggi, diretta da Carlo Boccadoro, Finardi esegue le canzoni del poeta russo Vladimir Vysotsky.
Nell’aprile 2009 ha partecipato all’incisione del brano Domani 21/04.09 di Mauro Pagani, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila.

Massimo Martellotta chitarrista, compositore e produttore. Sulle gambe poggia la lap steel guitar. Sulla cassa e sui charleston poggia i piedi che tengono il ritmo. Occasionalmente mette le dita sulla Bontempi. Ha suonato e collaborato con Stewart Copeland (La Notte Della Taranta), Noa, Mauro Pagani, Eugenio Finardi, con il quale ha scritto il disco AnimaBlues e l’ultimo progetto “un uomo” che sta attualmente portando in tour. Autore e performer di colonne sonore e installazioni multimediali, ha partecipato a vari progetti dell’underground italiano fra cui Patrizia Laquidara, Luca Gemma, Atleticodefina. E’ attualmente membro dei Calibro35.

Pippo Guarnera, pianista e organista già nei primi anni settanta si è esibito nello storico Jazz Club di Roma MUSIC INN offrendo un “act” di genere FUSION-MEDITERRANEO portato poi in giro per l’Italia con ottima risposta di pubblico.
Nel 1974 si è poi unito ai “NAPOLI CENTRALE”, una band con diverse prove discografiche all’attivo e con la quale si è esibito in circa 500 concerti nell’arco di due anni; da citare nel 75Õ l’apertura dei concerti dei WEATHER REPORT e DUKE COBAHM BAND in Italia e la partecipazione al prestigioso MONTREUX JAZZ FESTIVAL in Svizzera.
Dopo varie collaborazioni discografiche ed un tour con EUGENIO FINARDI 1976 (Cramps Records), Guarnera si tranferisce a Los Angeles nel 1977, e studia arrangiamento per Big Bands specializzandosi più tardi in Orchestrazione e Film Scoring alla GROVE SCHOOL sotto la direzione di Maestri come Dick Grove, Jack Eliot, Allyn Ferguson, Mundell Lowe, Roger Kellaway, Clare Fischer ed altri.
Nel 1982 ritorna in Italia e diventa One-Man Band per lo show televisivo MISTER FANTASY. Nel l985 inizia una collaborazione musicale con gli artisti blues Andy Forest e Billy Gregory ritornando con loro al MONTREAUX JAZZ FESTIVAL ed al suo primo grande amore: il Blues.
Nell’ 87 e nell’88 partecipa alla tournee’ teatrale di Enzo Jannacci che si conclude con la trasmissione su RAI 2 di Fò, Rame e Jannacci. Nella prima metà del 91′ collabora alla tourneè del cantante napoletano Edoardo De Crescenzo intitolata Cante Jondo nella quale ha suonato a fianco del prestigioso percussionista brasiliano Nanà Vasconcelos.
Guarnera già membro nel passato della RUDY ROTTA BAND con la quale si è esibito nei più prestigiosi BLUES e JAZZ FESTIVALS EUROPEI come Gaildorf, Lugano, Fribourg, Locarno, Montreux, Leipzig, Dresden, Hohentwiel, Sanremo Blues, Pistoia … la MEDITERRANEAN BLUES CRUISE con i John MayallÕs Bluesbreakers, Marcia Ball, Little Charlie and the Nightcats, Buckwheat Zydeco, Louisiana Red, John Mooney ed anche negli Stati Uniti con la partecipazione al prestigioso KANSAS CITY BLUES & JAZZ FEST con Al Green e Taj Mahal, da menzionare anche “gigs” al The Grand Emporium a Kansas City, ed al leggendario Rosa’s a Chicago, esibendosi e registrando con Artisti Blues come Carey Bell, Lovie Lee, Jeann Carroll, Sugar Blue, Karen Carroll, Luther Allison, Lowell Fulson, Billy Brunch, Coco Montoya, Maria Muldaur, Corey Harris ed altri.
In Italia inoltre si esibisce con il BLUE TRAIN TRIO con Jimmy Villotti Gtr. e Vince Vallicelli Drms., ed anche con il trio MEMPHIS ON STHEROIDS (Green Onions), con Antonio Gramentieri Gtr. e Matteo Monti Drms. Altre collaborazioni includono il cantante chitarrista Jono Manson e lo straordinario chitarrista Enrico Crivellaro inoltre lÕormai affiatatissimo MAGIC TRIO con James Thompson e Vince Vallicelli affiancato occasionalmente dalla cantante Jazz Harriet Lewis.
Le più recenti fatiche discografiche comprendono DIABOLIC LIVE, SO` DI BLUES , LIVE IN KANSAS CITY e BLURRED con il gruppo Rudy Rotta Band, inoltre l’album SUGARVILLE dei Green Onions, oltre allÕuscita di “The Night the M˜jo Stood Still” (NLM Records) del sopracitato Magic Trio ribattezzato per l’occasione “FEARLESS GUMBO”.
Uno degli ultimi progetti è ANIMA BLUES , una specialissima combinazione di delta Blues con la parlata di Jamming Band, con EUGENIO FINARDI (Gtrs, voce), Massimo Martellotta (Gtrs), Vince Vallicelli (Drms, Perc) e Guarnera all’Hammond Organ, un sound emozionante ed inedito.
L’uscita degli album “ANIMA BLUES” (Edel) e “SPINNING THE BLUES” (Azzurra Music) come titolare con un proprio quartetto segnano la novità dell’anno 2005. Inoltre si ricordano le innumerevoli presenze in studio come session man, specialmente all’ORGANO HAMMOND dove può essere ascoltato nei dischi di Ligabue, della Nannini, degli Stadio , Grignani, Timoria e tanti altri.

Enzo Vallicelli in arte “VINCE” nasce a Forlì nel 1951; il suo percorso musicale inizia all’età di quindici anni, quando l’attenzione per il ritmo lo distoglie da ogni altro interesse, ed è così forte da fargli intraprendere una ricerca ed uno studio approfondito. Decide di iscriversi al conservatorio di Pesaro “Gioacchino Rossini”, frequentando il corso di percussioni, e presto scaturiscono in lui il desiderio e l’impulso di comunicare attraverso il linguaggio ritmico, formando così il suo primo gruppo; il “SECOLO 2000” continuando a suonare la batteria come autodidatta. Le sue esperienze si moltiplicano e si intrecciano al punto da trasformare una grande passione in una vera e propria professione e in uno stile di vita. Nel 1972 l’incontro con Elio D’Anna, Corrado e Danilo Rustici lo porta direttamente a Londra dove incidono al Trident Studio’s un LP firmato “UNO”, seguito da una lunga tuornèe in Italia. Questa esperienza rappresenta la prima tappa importante della sua carriera musicale, e si comincia a delineare un profilo artistico caratterizzato da una forte personalità, un temperamento estroverso e trainante, capace di coinvolgere musicisti dotati di grande feeling. Viene considerato in gergo tecnico “Motore Inarrestabile”, anche se nelle sue performance non mancano accenti di creatività, e si accredita un riconoscimento nell’Enciclopedia Italiana del Rock ( Arcana Editrice ). La sua attività prosegue successivamente dal 1980 al 1984 nelle tournèe di cantautori italiani ( Nannini, Finardi, Bertoli, Solfrini ) e fra le pareti ovattate delle sale d’incisione. Ma l’ambiente che più gli si addice è il palcoscenico, il contatto diretto con il pubblico dei clubs e dei festivals che riesce a percepire l’energia e le emozioni sprigionate da un concerto. Guidato da uno spirito intraprendente continua ad esplorare nuovi temi e nuovi linguaggi musicali ( Jazz-Swing-Blues-Zaydeco ) al fianco di musicisti di talento che lo portano a raffinare la sua tecnica virtuosa e a personalizzare il suo stile, ma l’incontro determinante avviene nel 1988 con l’armonicista Andy J. Forest che gli fa da Cicerone sulla strada del Blues. Insieme per tre anni fanno molti concerti ed incidono due CD: “Grooverockbluesfunk’roll” e “Shuffle City” (live at Montreux Jazz Festival 1989). Il panorama musicale si allarga, ma la strada da seguire è sempre una sola; le dodici battute non richiedono più una tecnica straordinaria e dirompente, ma l’equilibrio fra questa e lo stato d’animo con cui si emette ogni colpo di bacchetta o di spazzola ovvero il “Groove”. Continuano gli innumerevoli concerti live al fianco di cantanti che spaziano tra il Soul, il Blues, il Rhytm & Blues, come Shirley King ( figlia di B.B.King ) , Karen e Jeanne Carrol, Angela Brown, Zora Young, Cheryl Porter, Ginger Brew, Crystal White, Kay Foster Jackson,Harriet Lewis. Tre anni di attività con la Rudy Rotta Band (1990-1993) lo portano sulla scena europea del blues, ottenendo ottimi apprezzamenti e permettendogli di suonare con personaggi del calibro di: Luther Allison (purtroppo scomparso recentemente), Sugar Blue (Rolling Stones, Frank Zappa), Lovie Lee (pianista di Muddy Waters), Carey Bell (armonicista di Muddy Waters), Billy Gregory (It’s a beatiful day). A questo punto della sua esperienza Vince decide di formare una propria Band, la “Vince Vallicelli Band” per non essere solo un batterista, ma un musicista, protagonista della propria espressione musicale e del proprio stile. Dopo un ritorno dagli States, e più precisamente Austin (Texas) e New Orleans (Louisiana) ecco apparire sul mercato due CD eccellenti: “Chicken Gumbo” col chitarrista americano Billy Gregory, e “Tot loh doon Faruyè” col cantante saxofonista James Thompson. Recentemente è uscito “New Blues”, prodotto da G.G. King fondatore della NLM Records. Un percorso di tante bacchette spezzate e pelli consumate, un collage di esperienze più o meno facili, l’intenzione di proseguire il percorso come leader, Vince lo dimostra proponendo una Band tra le più qualificate della sfera Blues italiana.

Scritto da Redazione

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