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«La filosofia appartiene alla piazza». Parola di Massimo Cacciari

evento Civitanova MarcheMassimo Cacciari è stato protagonista della prima lectio magistralis di Pensieroingioco, ultimo weekend della Biennale di arte cultura e società di Civitanova Marche.

Fra oltre duemila spettatori, la conferenza è iniziata in leggero ritardo per il protrarsi dell’applauditissimo concerto del Massimo Donà Quintet con le letture di Tiziano Scarpa, premio Strega 2009 che ha prodotto questo reading in esclusiva per Tuttoingioco. Nel frattempo Cacciari è stato anche protagonista di un simpatico set fotografico in cui il filosofo, insieme al presidente della Fondazione Carima, Franco Gazzani e al sindaco Massimo Mobili, è stato protagonista degli scatti del laboratorio di Oliviero Toscani per la mostra “Razza Umana”.

I ragazzi di Toscani sarano alla Biennale anche oggi permettendo ai tanti che non sono riusciti a farsi fotografare ieri di diventare protagonisti nelle foto del progetto “Razza Umana”.

Cacciari è salito sul palco insieme al direttore artistico Evio Hermas Ercoli e al curatore del weekend Umberto Curi parlando della filosofia come gioco serio. “È questa la mia missione sul palco di Tuttoingioco” ha dichiarato subito. “La filosofia appartiene alla piazza, a questa stupenda piazza – ha aggiunto -, perché il pensiero filosofico vuole fare chiarezza nelle forme della nostra vita. Guai a quel filosofo che non incontra la piazza”.

Quella di Cacciari è stata una meditazione filosofica intorno a questa enigmatica definizione platonica del filosofare. Nemmeno il più famoso pensatore italiano ha farcito il suo intervento di citazioni riportando il pensiero ad una dimensione quotidiana tanto da indicare come centro della sua conferenza “il problema più semplice e più radicale che riguarda la decisione di essere filosofi”.

Il tema centrale della giornata del Festival è stato l’interesse per le persone e il ritorno ai fatti. Da una filosofia astratta a una filosofia che riporta il pensiero nella vita quotidiana di ognuno. Una giornata che era iniziata fra Maurizio Ferraris e Roberta De Monticelli nel tentativo di colmare la lacuna del Novecento, secolo in cui – secondo i filosofi invitati al terzultimo giorno di Tuttoingioco –  la riflessione filosofica era uscita dalla vita per farsi solo disciplina.

Ieri, è stato questo il messaggio la filosofia deve ritornare ad essere strumento concettuale e visivo che aiuti a capire come comportarsi nell’esperienza di tutti i giorni.

La prima delle interviste tra giornalismo e filosofia – il nuovo modello di incontro filosofico ideato da Tuttoingioco – era andata “in onda” alle 12.00 nella Chiesa di San Francesco a Civitanova Marche con l’intervista che Antonio Gnoli, giornalista di Repubblica, ha posto al filosofo Maurizio Ferraris dell’Università di Torino. Gnoli ha evidenziato come il “moltiplicarsi dei mezzi e delle informazioni permette di raggiungere tutti gli strati sociali”. Tuttavia secondo Ferraris questo fa sì che i fatti siano sempre meno importanti dei commenti. Spiegazioni, smentite, distinguo che coprono il fatto originario a favore delle dichiarazioni che seguono per giorni e giorni. Il rapporto quantitativo distorce la verità insomma. Per questo, secondo Ferraris, i giornalisti devono sempre avere uno scrupolo realistico. “Se alla base di chi emette il messaggio non c’è amore per la verità – ha concluso – parleremo sempre e solo di interpretazioni”.

Sull’indagine dei fatti ha ruotato anche l’intervista a Roberta de Monticelli nella quale sono stati trattati anche temi etici cercando di rispondere a domande quali “se esiste una distinzione tra bene e male” e “come si misura la libertà di decidere”. “Il relativismo non è tolleranza” ha detto la De Monticelli ma la dittatura di chi ha più potere per imporre le proprie idee. Anche secondo Roberta De Monticelli è necessario ritornare dall’interpretazione al pensiero pratico dei fatti.

La giornata filosofica si è chiusa con la rassegna cinematografica “Iride, cinema e filosofia” a cura di Umberto Curi ed Enrico Ghezzi. Enrico Ghezzi è salito sul palco insieme al filosofo Curi senza deludere il pubblico con i suoi ossimori e le sue provocazioni ai limiti del non sense. “Sono talmente in disaccordo con te che quindi sono anche d’accordo” ha detto ad un certo punto prima di lanciare la visione di “The prestige”, il film di Christopher Nolan sulla storia di due illusionisti alla ricerca ossessiva di un gioco di prestigio sensazionale.

Scritto da Redazione

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