in ,

Ritorno alla luce – Pesaro – dal 12 al 20 settembre 2009

evento arte PesaroIl 12 settembre, nella sala Laurana di Palazzo Ducale di Pesaro, apre la personale di Ernesto Portas dal titolo “Ritorno alla luce”. L’Associazione Culturale Passepartout organizza nel mese di settembre un’interessante mostra d’arte contemporanea.

L’artista spagnolo, dopo aver frequentato la prestigiosa Scuola d’Arte Lonja di Barcellona, insofferente al regime franchista, si trasferisce giovanissimo prima a Tolosa e quindi a Parigi. Nel ’62 approda a Firenze. Allievo di Primo Conti e Domenico Purificato – con il quale sino alla morte manterrà uno stretto rapporto di amicizia – frequenta per tre anni l’Accademia delle Belle Arti.

Innamorato della luce e dell’ambiente toscano, dopo Firenze, si trasferisce a Livorno dove tuttora vive e lavora.

Le mostra, a cura di Giovanna Ungaro, è promossa dall’Associazione Culturale Passepartout e patrocinata da “Fuoriprogramma” del Comune di Pesaro.

Ritorno alla luce si potrà visitare dalle 12 al 20 settembre: mattino 10-12.30, pomeriggio 17-19.30, sera dalle 20.30-22.

Per informazioni: 328.0568740

Ernesto Portas
E’ a Badalona (Barcellona) nel cuore della Catalogna martoriata dalla guerra civile, che nasce il 22 Gennaio 1938. Taciturno e dolce di carattere fin dai primi anni mostra un grande amore per il disegno. Suo padre, scultore e pittore amatoriale, ne avverte immediatamente le qualità . Una maestra d’arte lo avvia ancora bambino allo studio. Dodicenne si iscrive e frequenta per quattro anni il prestigioso Istituto d’arte Lonja di Barcellona.
Il prof. Roig Baricat, stimato uomo di cultura nonché pittore impressionista locale, lo conduce con sè per dipingere en plein air colori e soggetti circostanti.
Comincia subito, sottoponendo familiari e amici a lunghe e ripetute sedute, lo studio del ritratto che evolverà  con impegno costante per tutta la vita. Conosciuto e apprezzato per le sue capacità, nonostante abbia soltanto quindici anni, è assunto da un’importante fabbrica di ceramiche artistiche.
Insofferente al regime franchista, appena conseguito giovanissimo il diploma, dopo due lunghi periodi a Tolosa e Parigi, abbandona definitivamente la Spagna approdando nella primavera del ’62 a Firenze.
Allievo di Primo Conti e Domenico Purificato -con il quale sino alla morte manterrà uno stretto rapporto di amicizia-frequenta per tre anni l’Accademia delle Belle Arti.
Istintivamente predilige l’immediatezza espressiva. Padrone della tecnica e del disegno esprime con facilità ogni aspetto formale, realizza di getto murales ed opere complesse, ma legge e studia senza pace i grandi maestri, ne segmenta rispetto al proprio percorso artistico le peculiarità: l’apertura esterna del periodo rosa e blu di Picasso, l’irruenza esplosiva dei gialli e rossi di Van Gogh, la spazialità di Gauguin, il preziosismo tecnico e la luminosa creatività  di Cézanne, il simbolismo e l’immediatezza di Munch.
Scultura e grafica lo impegneranno, al pari della pittura, nella costante ricerca della propria dimensione esistenziale ed espressiva finchè intinti nei colori della maturità, suoni, luci e colori di un lirismo colto, sintatticamente dominati da domande interiori, prorompono nelle sue opere con un’energia immanente che via via ha sostituito l’immediatezza espressiva di un tempo. E’ il fascino dell’ultima stagione quando, finalmente appagata da una vita di sperimentalismo, la vena della sua creatività ha preso a sgorgare libera e impetuosa.
Innamorato della luce e dell’ambiente toscano, dopo Firenze, Prato, Poggibonsi e Castiglioncello, si trasferisce a Livorno dove tuttora vive e lavora. [www.portas.it]

Scritto da Redazione

“Si è chiusa la Biennale della Tolleranza”

Fame di pane – Seimila anni di storie – Senigallia (AN) – 18 settembre 2009