Da oggi venerdi 16 ottobre sino a domenica 18 ottobre si svolgeranno in Italia le giornate di mobilitazione “Stand Up! Take Action!” con centinaia di iniziative previste in tante città che coinvolgeranno migliaia di cittadini per ricordare al governo di rispettare i propri impegni nella lotta alla povertà a partire dalla Finanziaria e assumere un ruolo attivo e coerente nei negoziati sul cambiamento climatico in vista del prossimo Vertice mondiale di Copenaghen.
Gli enti locali italiani partecipano alle giornate stand up all’appello e la bandiera dello “stand up” sarà esposta oggi a Ca’ Farsetti accanto al Ponte di Rialto a Venezia e al Campidoglio a Roma e da tanti palazzi comunali, provinciali e regionali
comuni di Arezzo, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Catania, Enna, Firenze, Genova, Lucca, Macerata, Milano, Pavia, Roma, Savona, Venezia, Verona, Udine.
province di Arezzo, Bari, Firenze, Monza e Brianza, Pavia, Roma, Torino,Trieste, Udine.
regioni di Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Regione Autonoma del Friuli e Venezia Giulia e Regione Autonoma della Sardegna.
Sconfiggere la povertà è responsabilità di tutti
Nel settembre del 2000, durante il Vertice del Millennio delle Nazioni Unite, 189 Capi di stato e di governo, di paesi ricchi come di paesi poveri, condivisero una visione del mondo senza povertà e adottarono la Dichiarazione del Millennio. Con essa, si impegnarono a raggiungere, entro il 2015, otto obiettivi concreti e misurabili – gli Obiettivi del Millennio: combattere la fame, la disparità tra i sessi, la mortalità infantile, l’HIV/AIDS e, al contempo, migliorare l’accesso ai servizi pubblici essenziali, quali l’istruzione e la salute.
La dichiarazione del Millennio segna una svolta nella lotta alla povertà.
Per la prima volta i paesi ricchi e i paesi poveri del mondo hanno deciso di unire i propri sforzi per combattere la povertà. Hanno definito le priorità e le azioni concrete, e le responsabilità che competono a ciascuno, ai paesi ricchi come ai paesi poveri.
Gli Obiettivi del Millennio sanciscono per la prima volta nella storia:
- un impegno politico preso a livello delle maggiori cariche dello stato
- una divisione di responsabilità, obiettivi e risorse fra paesi ricchi e poveri
- il riconoscimento della leadership dei paesi poveri. Viene meno il mito della superiorità dei paesi occidentali e ricchi e con esso il principio dei paesi donatori che concepiscono e impongono i progetti di sviluppo ai paesi poveri
- La trasposizione di impegni politici in obiettivi concreti, misurabili, monitorabili, dotati diindicatori e target intermedi
- un framework globale per uno SVILUPPO LOCALE
- un legame forte tra diritti umani e lotta contro la povertà
Abbiamo la strada segnata, ma dobbiamo accelerare il passo per arrivare a destinazione entro il 2015. Gli impegni contro la povertà devono diventare priorità politiche dei governi. Affinché ciò accada è necessario che ogni cittadino dimostri e ricordi al proprio governo che rispettare gli impegni assunti verso i più poveri è un atto di giustizia e di lungimiranza cui non vogliamo sottrarci.
Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
- ELIMINARE LA POVERTÀ ESTREMA E LA FAME
- RAGGIUNGERE L’ISTRUZIONE PRIMARIA UNIVERSALE
- PROMUOVERE L’UGUAGLIANZA DI GENERE E L’EMPOWERMENT DELLE DONNE
- DIMINUIRE LA MORTALITÀ INFANTILE
- MIGLIORARE LA SALUTE MATERNA
- COMBATTERE L’HIV/AIDS, LA MALARIA E LE ALTRE MALATTIE
- ASSICURARE LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
- SVILUPPARE UN PARTENARIATO GLOBALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il traguardo: dimezzare, entro il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al
giorno e di persone che soffrono la fame.
Il traguardo: assicurare, entro il 2015, che in ogni luogo i bambini e le bambine siano in grado
di portare a termine un ciclo completo di istruzione primaria.
Il traguardo: eliminare la disuguaglianza di genere nell’istruzione primaria e secondaria
preferibilmente entro il 2005 e a tutti i livelli di istruzione entro il 2015.
Il traguardo: ridurre di due terzi, entro il 2015, il tasso di mortalità infantile al di sotto dei
cinque anni d’età.
Il traguardo: ridurre di tre quarti, entro il 2015, il tasso di mortalità materna.
Il traguardo: arrestare, entro il 2015, e invertire la tendenza alla diffusione dell’HIV/AIDS,
della malaria e di altre malattie, quali la tubercolosi.
Il traguardo: integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi dei
paesi, arrestare la perdita delle risorse ambientali, dimezzare il numero di persone che non
hanno accesso all’acqua potabile.
I 189 stati membri delle Nazioni Unite che nel 2000 hanno sottoscritto la Dichiarazione del Millennio si sono impegnati a costruire un partenariato per lo sviluppo sostenibile, attraverso politiche e azioni concrete volte ad eliminare la povertà: la cooperazione allo sviluppo, un commercio internazionale che risponda ai bisogni dei paesi poveri, la riduzione e la cancellazione del debito dei paesi più poveri, il trasferimento di tecnologie.
(Fonte: Campagna delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio – Italia)